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Il gioco è di translitterare in tre minuti netti l'alfabeto cognitivo di "cose preferite" da Julie Andrews in quello di Ari: "gocce di pioggia e baffetti di micini" mutano in "ragazze tatuate che amano mettersi nei guai" e i "pony color panna" diventano "ciglia e diamanti, bancomat." L'ethos, a valore facciale, è: "Non hai la lira? Mi scusi: ha sbagliato numero". 

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Siamo nei TAD, non è tempo di sacrifici o di far famiglia ("calzo un anello, ma non diverrò una moglie"), bensì di desideri istantanei

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Pubblicato nel numero di marzo 2019 di Blow Up