Luca D. Majer
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Il trasgressivo della Raffa lo trovi espresso con chiarezza in queste lunghe trasmissioni spagnole. Culturisti che si mettono in mostra, donne che si scaraventano sulla patta del cameraman e quasi gli tirano fuori il pisello, befane che si mettono a sbaciucchiare il divo che scappa, a #metoo-izzare il povero belloccio di turno.

 

Trasgressione nazional-pop e post-moderna frammista a ricette di cucina, storie davvero strappalacrime, inframmezzate a "la scienza e la tecnica" (costanti: a partire dai costumi spaziali in stile Barbarella) in un tentativo riuscito di codificare la trasgressione e renderla un’etichetta, uno stile talora subliminale. In breve corroborare una tendenza pluridecennale verso il progressivo allentamento dei costumi, il debauchée odierno del twerking, del roteare il culo per aria neroamericano per la strada appoggiandosi, a bloccarlo pieno di ragazzi, contro lo School Bus.

 

Ecco, la Raffa queste cose non le avrebbe mai fatte. MA fu fondamentale per convincere le casalinghe italiane (un po’ restie) e assai di più quelle spagnole (scatenate in un femminismo libertino che le porterà ad una riscossa post Franchista e molto democracia, fatta da weekend a Cuba in cerca di gigolò ventenni.)

 

 

Pubblicato su BlowUp magazine, n° 280, settembre 2021.