Luca D. Majer
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È inutile nasconderlo: esiste una contro-narrativa cicconiana.

 

Vedeva Madonna come una corruttrice delle more (dal/del tempo suo: gli ’80) attraverso l’immagine della ‘scappata di casa’ che, con lesbismo e promiscuità sessuale come “brand identity,” si ricrea come una Fenice, fa successo, si fa colta (Kabbalah ed esoterismo) e s’interessa al bene dei bambini con la NGO “Raising Malawi.”

 

Quest’ultima oggetto di un serissimo attacco da parte della Ethiopian World Federation, creata nel 1937 e divenuta -per Afronews.com- “un’organizzazione della diaspora globale”, che esige ora un’investigazione sulle pratiche di quella ONG, ben pensando di produrre una copia del famoso libro soft-sado-porn “Sex,” depositata come ‘prova.’

 

I capi d’accusa sono ben più seri (traffico umano, sfruttamento sessuale, frode,) tranne uno (“esposizione di minori a propaganda omosessuale e transgender”) che fornisce uno squarcio parallattico sulla contro-narrativa “alt right” americana - e assai frequente fuori dall’Occidente - che fustiga, sanzionandola, la neo-morale gender-fluid (difesa dalla sinistra "lib" americana ed europea) di cui Madonna si propone rappresentante. 

 

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