Luca D. Majer
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SOFT MACHINE

Høvikodden 1971

Cuneiform Records

4 LP set/4CD/Bandcamp Flac streaming

26 tr./18
 

 
 
 

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È Wyatt il motivo per cui consiglio (a chi interessano queste cose) di acquistare il disco - qui lo sentite al 100% della sua capacità come batterista. E si sente dalla musica (!!!) ciò che gli spettatori (viene riportato nel comunicato stampa) percepivano dalle occhiate tra i protagonisti. Ovvero che tra Wyatt e Ratledge era guerra. Questo disco la spiega perfettamente.

 

Ratledge (con pezzi di “Third”, dell’appena uscito “Fourth” e All White e Pigling Band dal futuro “Fifth”) s’immaginava dei SM con tanta roba scritta, pulizia sonora e relativamente meno improvvisazione. Wyatt, invece, è un leone in gabbia: appena può “va di tom toms” sotto la melodia (Pigling Bland) e col rullante crea veri ambienti sonori parallelia quelli di Ratledge (tipo in Teeth) e, se avete orecchio per ste cose, a momenti viene anche da ridere con gusto, come quando Ratledge taglia corto il solo di Wyatt per difetto del rumore che prima Wyatt gli aveva creato sotto il proprio solo. 

 

Mi posso immaginare le litigate in camerino dopo un concerto così, sentendo distintamente quanto Wyatt scalpitasse e quanto Ratledge non sopportasse che quello s’immaginasse grooves inesistenti.

 
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Recensione pubblicata sul numero di BlowUp numero 314/315 di luglio/agosto 2024.