Un Peu de l'Ame des Bandits
ATEM/Crammed002
(Pubblicato su Musica 80 n.5, giugno 1980)
La copertina (grafica tipo ICP, foto tessera da stazione) ci mostra un Frith e un Cutler con il volto mezzo coperto, quasi a volere sottovalutare la loro presenza nell'albo: eppure le musiche, i timbri (fagotti, clarinetti, chitarre preparate et cetera), il modo di porsi ricordano tutti la vecchia vicenda Henry Cow, anche se questi membri di Rock In Opposition, capitanati da Mark Hollander e con sede a Bruxelles, rifiuteranno il paragone. Che, ad ogni modo, non e' necessariamente molto stretto.
E' un bel disco ed un grazie speciale vada alla policromia compositiva: dalle atmosfere tangheggianti di Palmiers en pots alla rigidita' scritta di Geistige Nacht, all'mprovvisazione totale di Age Route Brra, agli orentalismi di una stravolta I Viaggi Formano la Gioventu'. L'affidarsi ad una molteplicita' di ambientazioni, tra l'altro, fa apprezzare ulteriormente le qualita' dei musicisti impegnati.
Su Frith e Cutler non molto da dire: il primo disdegna sempre maggiormente ogni approccio tecnicistico alla chitarra e cio' lo porta a cercare tra la melma delle opzioni timbriche vuoi elettroniche (Inoculating Rabies, da Iper-distorsione) o puramente fsiche; il secondo e' un grande batterista, frammentato e snodabile quanto il suo ruolo gli impone.
Degli altri Mabouls non c'e' che dirne bene. Ad iniziare da Dennis van Hecke che in Azinou Crapules distorce il suo cello solo come un pazzo potrebbe fare, passando per Marc Hollander che - oltre a comporre buona parte degli scritti - soffia niente male nel suo soprano (Geistige Nacht) e si destreggia anche tra organi, clarinetti e pienoforti.
Frank Wuits, batterista in seconda, dalla sua ci mette qualche timbro inusuale per certo intelligent rock, sfoderando in un paio di occasioni un Oberheim fresco fresco. E il tutto e' profuso in stacchi frequenti, parodie del funky da cassetta e della svisata rock, graffiti strumentali, composizioni istantanee. Leggendario.