HAL canta Marvin Gaye
“Copiare” la musica altrui è questione complessa.
In Italia, rimanendo nell’illecito, si distingue tra plagio (l’appropriazione della paternità di una composizione) e contraffazione (lo sfruttamento economico di musica altrui, come i vecchi CD pirata), per cui ci può essere l’uno senza necessariamente l’altro. Per definire il plagio -in Italia come altrove- non esistono regole precise, bensì la valutazione di una serie di aspetti talora evanescenti.
Uno (relativamente semplice da determinare) è la complessità del brano: articolato, oppure elementare? In quest’ultimo caso però il plagio risulta più difficile da dimostrare. Ad es. se compongo un “giro” di quattro semplici accordi, è più facile che sia lo stesso di altre canzoni ed altre variabili andranno considerate.
Il 4 maggio scorso, a NYC, una sentenza ha stabilito che la canzone Thinking Out Loud di Ed Sheeran non copia Let’s Get It On di Marvin Gaye. Per me ci stava ampiamente, ma… il caso andava avanti dal 2018 proprio sulla base di quattro accordi identici. Sheeran è tra i maggiori artisti live (incassi per 850 milioni di $ nei soli anni ’10) e quindi succulento bersaglio per questi attacchi.
A NYC il giudice, prima di andare a sentenza sulla richiesta di 100M$ di danni, ha atteso il verdetto di un’altra causa. Vedeva i Led Zeppelin accusati dagli eredi di Randy California d’aver copiato l’arpeggio iniziale di Stairway To Heaven da un pezzo degli Spirit. Arpeggio che in corso di causa gli avvocati degli Zep hanno candidamente ammesso far parte del ”pubblico dominio,” vincendo alla fine una causa strampalata sin dall’inizio.
Ma non era la prima volta per Jimmy Page, il principale autore dei Led Zep e un tipo che il biografo Chris Salewicz ha definito “vanitoso, arrogante, fanatico e assetato di potere”. Miss Pamela, una tra le più famose groupies dell’epoca, si confessò invece “stupita dalle [sue] tendenze sadiche”, anche se “tutto quel che mi ha fatto è stato masticarmi [?!] e schiaffeggiarmi un po’.”
Io non ho intrattenuto ‘rapporti completi’ col Paggio, anzi non l’ho mai neppure incrociato, eppure in un certo senso ha trombato pure me. Parlo di quel fastidio nello scoprire che quella certa canzone -in realtà- il tuo beniamino di turno se l’è copiata di sana pianta; chi credevi un grande compositore ha invece l’indole del ladro. E ci sta della disonestà -se non sadismo- nello sfornare un bellissimo album (LedZep I) attribuendosi l’arrangiamento per chitarra di un traditional che Bert Jansch aveva pubblicato tre anni prima, giusto perché… ha cambiato un po’ il titolo (da Black Water Side a Black Mountain Side.)
Summa dell’albo è però Dazed and Confused - il cui riff e parole e TITOLO erano del cantante Jake Holmes. Oramai è ufficiale l’episodio: nel ’67 Holmes fece da supporter agli Yardbirds e questi, sentito l’ipnotico riff discendente, inclusero nei concerti una sua cover version. Poco dopo si sciolsero e fu così che il Paggio decise che quella canzone era Zep, firmandosela. Chiuse la vicenda un “accordo” (extra-giudiziale.) Chi vinse lo capite leggendo, sul disco, l’attuale attribuzione artistica: ”Jimmy Page, ispirato da Jake Holmes”.
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lo credo a Ed Sheeran, quando si dice vittima del trend d’attaccare (su basi flebili) artisti famosi per far loro scucire somme certe, e così evitar loro il rischio di una giuria popolare avversa. Ed è giustissimo nel dire che “la maggior parte delle canzoni pop è costruita su blocchi [armonici] disponibili gratuitamente per secoli” così “puoi andare da Let It Be a No Woman No Cry e ritorno” senza soluzione di continuità. E che, poiché “Spotify lancia (…) 2 milioni di canzoni l’anno e ci sono solo 12 note disponibili (…) delle coincidenze sono destinate ad accadere.” Ancor più probabile se -nel giudicarle- consideri solo l’arrangiamento (es.: Demi Lovato, condannata per un distintivo pattern ritmico di rullante e hand-claps,) timbri o l’indefinibile “atmosfera.”
Lemon Tree dei Fools Garden giocava già quasi trent’anni fa (’95) a modernizzare un successo originale (Wrapped Around Your Finger dei Police) e la mia previsione è che la pirateria musicale futura andrà in quella direzione: repliche sempre più furbesche con l’arte dell’evitare cause portata a nuovi livelli dall’Artificial Intelligence.
Che per ora è stata sfoderata in aula a NYC dall’avvocato di Sheeran. Facendo sghignazzare i presenti con una Let’s Get It On cantata -ha riferito Business Insider- da un “qualcosa come HAL che commette un karaoke letale in un film horror di fantascienza.”