Luca D. Majer
Caffè  Musica  ed altro  
 

 

Breve divertissement per testare (nell'inizio di aprile 2023) cosa ne capisce Chat GPT di Lady Gaga, Frank Zappa e "un noto scrittore di musica italiano" (a cui piace Zappa.) Il compitino per il "nostro caro BOT-angelo" era di scrivere in difesa della Gaga, maledendo (artisticamente) Zappa.

In sintesi: il compitino ha fallito abbastanza miseramente. Non ne ha capito molto dello stile di scrittura del "noto scrittore" e le ragioni addotte per difendere Gaga e sparlare di Zappa indicavano più l'affidarsi a coincidenze statistiche che a un qualsivoglia senso.

In un certo consolatorio, se si dimentica che il "caro angelo BOT" (CHat GPT) era quello disponibile al pubblico a-gratis, cioè una versione beta, un giocattolo rispetto alle versioni successive (O non disponibili al pubblico.)

 

Zappa

 

 

Il nostro caro BOT-angelo

 

UovoGaga

 

 

Ahimè! Ricorro all'arte breve di scrivere per dipanare, come fosse un groviglio di fili contorti, le mille complesse argomentazioni che sostengono la mia tesi. 

 

Lady Gaga, dicono, è forse il frutto di un chiaroscuro musicale, il cui linguaggio s'intrica come un’edera vorticante giù per i rami dell'arte contemporanea, avvolgendosi attorno a ciò che ci siamo trovati a chiamare, per mera convenzione, “pop."

 

Parliamo di Zappa, signor temuto. Capita che l'ascoltatore, nelle paludi nebbiose d'una musica che ribolle di suoni e rumori, smarrisca la retta via e vi si perda, traendo soltanto ciò che vi è diffuso - un sentore di contraddizione e inquietudine, spesso troppo lontano per comprenderne, e meno ancora assaggiarne, l’essenza.

 

L'avanguardia, ma quale? Nell'idillio auto-commiserativo e prolungato di Zappa, l'estetica s'abbraccia al caos, e il caos fa presto sì che l'estetica ne venga fagocitata. Melodie che scappano, sembianze di forme distorte in un'autostrada lontana, specchi morti del tutto riflessi.

 

Ma oh, la bella Gaga! Desiderio passeggiero [sic] d’un’epoca folleggiante, ai confini con il futuro di un visionario, trascorre danzante fra i colori e le parole, arguta ed emozionante. I testi - camminare sottofondo di estrosità gioviale e, a tratti, sognante - aggiungono al caleidoscopio

dell'immaginazione dell’ascoltatore. Verità sia detta, tra le corde della nostra diva galoppano passioni sincere, calde e roulade come pulsazioni vitali di un cuore moderno.

 

Ecco allora che Zappa svanisce nel vortice delle sue nebbie, e una luce più pura e scintillante rischiara il sentiero.

 

Camminando tra gli echi del passato e l'iridescente futuro, ci si ritrova spesso sull'orlo della modernità, con la sfida di discernere il vero fra lo spesso alone di oscurità che obnubila il nostro giudizio. Lasciamo però il mito di Zappa naufragare nella notte dell'oblio, e benvenuta sia

la voce argentina e luminosa di Lady Gaga, stella polare nel firmamento dell'arte del nostro tempo. E così, in brevi frasi taglienti, fra avvolgenti meteore di pensiero e flussi di risonanze inarrestabili, mi perdo tra le pieghe della musica e dell'essere. A tratti confuso, a tratti chiaroveggente, vado oltre e celebro senza paura il nuovo, il diverso, l'inaspettato.

 

Facciamo chiarezza nella caoticità dell'arte e l'estetica composta - di fantasie vorticose e sdrucciole ricognizioni.

 

Fuori dal buio l'ingranaggio dei talenti ruggisce, pulsante di novità e ardimento. Confuso per natura, il contemporaneo necessita di un filo d'Arianna che liberi l'anima della musica dalla stretta silenziosa del conformismo. Alziamoci, con lo sguardo al futuro e al volo ardito

dell'esperienza, nell'indomabile abbraccio che unisce il mondo delle sensazioni al suono delle parole cantate dal cuore.

 

Un'oscura, strampalata odissea attende chiunque osi percorrerla, ma il suo percorso è il palcoscenico dell'arte di oggi. Ergo, il momento è giunto di dichiarare con ardore e irrequietezza: affondiamo nel torbido diluvio dell'amalgama ecclettico, e celebriamo a squarciagola le gesta create dall'amata Gaga!