Luca D. Majer
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"Quelli che vedono non vedono quello che vedono, quelli che volano sono essi stessi il volo. Chi vola non si sa."  
Carmelo Bene
"Nostra Signora dei Turchi" (1966) - "il monologo dei cretini"

"L’arte è quello che vogliamo sia la vita e perciò non puoi dire “impara l’arte e mettila da parte”, perché non puoi né impararla né metterla da parte."
Carmelo Bene
Intervista a “Cinema & Film”, estate-autunno 1970

"Non è facendo il furbo che diventerai cretino."
Carmelo Bene
"Nostra Signora dei turchi" (1966) - pag. 107

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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L'agiografìa divenuta main-stream si baserà invece su quanto scrive - nel 1583 - l'abate Giovanni Marziano: sugli 800 e più cristiani arringati dal "prete Moplesi" che li sollecitò affinché "riconosciuto l'herror vostro, habbiate ad accostarvi alla fede del nostro Maumeth." E sul cristiano Antonio Primaldo che "incominciò a parlare e dire" a nome degli altri "Vi priego tutti insieme vogliamo accettare questa morte" finendo decapitato sul vicino colle detto della Minerva e "il cui busto, per opera di Dio, rimase in su ritto (...) E ancora che il Bassà operasse ogni suo sforzo a fare che cadesse con altri corpi a terra, non ci bastorno tutte le forze di Turchi, essendo tenuto detto corpo ritto dalle mani di Dio." Scena che Carmelo Bene, nel romanzo "Nostra Signora dei Turchi" (I stesura: 1964; I ed.: 1966), immagina abitata da "coloni inturbantati" che "mieterono spighe d'oro ingemmate di cinabro, impazziti all'incanto di quella miniera di fede." Quelle 813 anime innocenti occuparono l'immaginario cattolico durante un lungo processo di beatificazione, tra il 1539 e il 1771, e sino ad oggi.

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"Siete qui, non per spiegare quello che faccio, ma per dire agli spettatori che non c’è niente da capire. Che non possono capire. Uno solo avrebbe potuto capire quello che faccio (...) È Stalin! Perché lui faceva con voi, popolo russo, la stessa cosa che io sto facendo: condurvi dove meritate di andare: al nulla, al vuoto. Come diceva san Giovanni della Croce, non c’è che un fine: Nada! Nada! Nada!"
Carmelo Bene
(da: Camille Dumoulié, "Carmelo Bene o lo splendore del vuoto")

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NST è una stella che rifulge, impensabile oggi: impararla alle classi elementari, dobbiamo. Perché (nonostante i colti rimandi) è libertà brada, qualità cristallina, inattuale, ineguagliabile. Posata sul baratro di un futuro che avrebbe prodotto troppo (poesia, film, musica, arte e quant'altro) eppure mai più un "nulla" così, in caduta libera dal "Turco che organizza." 

 

Pubblicato sul numero di novembre 2020 di Blow Up