Luca D. Majer
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Prima canzone originale di Bob Dylan dopo 8 anni - beh, e qualcos'altro.

 

 
 
 

(...) chiarisco cosa Murder Most Foul non è. (...)

Non è (...) la recitazione di una playlist di Spotify, anche se c'è subito stato qualcuno che, dopo "essersi scritto giù i nomi", ha ben pensato di crearne una basata sulle decine di titoli di canzoni che compongono le frasi, aiutato dal fatto che - in quella che è stata chiamata la seconda stanza, poco dopo metà canzone - Bobby comincia quasi tutte le frasi con un "Play..." nel senso col quale Humphrey Bogart in "Casablanca" diceva "Play it again, Sam."

Anche se però "play" vuol dire anche "gioca" e pure "commedia": come se fra noi e quelle creazioni di arte popolare (che includono letteratura e cinema, oltre che musica) si frapponesse un diaframma impercettibile e noi fossimo chiamati non tanto a 'consumarle' quanto ad osservare l'interdipendente rapporto che quella cultura ha ingaggiato con noi.

Che la fa diventare (anche) ideologia. Cosa che ha sùbito infastidito chi vorrebbe attribuire alla musica solo una funzione ludica; come quella vipera (toh! del Dallas Observer) che ha stizzosamente commentato: "Dylan ha ben pensato di tirare un osso ai suoi fans cercando tra i rimasugli" pur riconoscendo, restando nella sua metafora di bassa lega, che "quell'osso ci dà molto da masticare."

(...)

 

Pubblicato su Blow Up, maggio 2020 (sì quel maggio 2020!)