Luca D. Majer
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Come scrissi il mese scorso, abito 24/24 7/7 suoni d’amore e avventura di film italiani tra 1939 e 1955. Specie se con Amedeo (Nazzari.) O Silvana Mangano. O Doris Duranti. O col sublime Roldano Lupi, rimedio anti-Covid variante Omicron.

 

I bastian contrari diranno che, ora per allora, parliamo sempre di tempi di guerra (calda, fredda o sanitaria?), ma quel mondo, per certi versi, era di poco diverso da oggi. Anche allora c’erano l’ansia di sposare il ricco (in stile Cenerentola-vergognosa, però, non Melania-Trump) e il disprezzo (“lei è la nuova schiava?” alla col.f.) o coppie nevrotiche e bambini viziati (“Camilla” -’54.)

 

Tradimenti ne spuntano ogni dove e trovi pure separazioni e finti morti (“Torna dal tuo 2° marito, dev’essere un gran brav’uomo se t’ha sopportata per 5 anni”: l’esilarante “Dora Nelson” - ’39.) E chi "non guarda in faccia nessuno” (la fredda Mangano de “Il lupo della Sila” - ’53). Mentre in “Apparizione” (’43) si calca addirittura il mito della “celebrity” facendo interpretare Amedeo (Nazzari) da Amedeo (sì, lui).

 

E in tutti i film, come in una clip di trappers… le droghe! Fumo: tanto tabacco, molta nicotina in bocca, a uomini ma soprattutto donne (“Una storia d’amore” -’42.) E superalcolici o spesso vino rosso: in grande copia, da fiasche impagliate di Chianti. [Omettendo dei contrabbandieri di ‘polverina’…]

 

Ecco, questi film d’amore e azione, drammi strappalacrime e film ‘fascisti’ che tali non diresti mai, mi colpiscono invece per la loro concisione. Sceneggiature millimetriche, a volte. In genere poche parole, schiette, “To the point” - dritte alla polpa.

 

Chi parla-tanto normalmente è un ricco perditempo, un imbroglione o una svitata (Lilia Silvi ne “La bisbetica domata”, ‘43) Sentimenti e aspirazioni qui vengono tanto espressi con sussurri (o solo sguardi: Eleonora Rossi Drago nel finale di “Altura” -’49), quanto oggi tutto si urla, usando la lingua come corpo contundente: shrapnel di parole, memes che come scopo (se vuoi trovarne uno) hanno di confondere, d’appiccicartisi come un virus. 

 

(...)

 
Frammenti di un "Contrabanda" pubblicato su Blow Up, numero febbraio 2022.