Luca D. Majer
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"Cutting my finger off after, at the age of twelve, finding that the only thing that gave me peace, which was playing the guitar?... Very unlikely..."
(Deposizione di Johnny Depp)

 

Frammenti della prima parte del mio reportage sul processo Depp/Heard, scritta a processo in corso, in cui osservo i frequenti richiami alla cultura rock e 'ribelle' durante il processo. E - beh - altre cose.

 

Vignetta pro-Depp 

 

Amber "Turd" meme

 

un testimone via video

 

 

 

A Los Angeles hanno detto che è inaudito. Certamente è la madre di tutti i reality show. È “l’Isola del Veramente Famoso”, con (chissà quanto vere o false) dita mozzate da bottiglie di vodka, ‘perquisizioni vaginali’, bisessualità, timor di corna, impotenza e sessualità poco esuberante, il tutto affogato in “mega pinte” d’alcool, MDMA, funghi allucinogeni, medicine legali ma altrettanto preoccupanti. E rapporti coniugali tesi. Ed Elton John. Si parlo dell’azione legale Depp vs. Heard.

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Amber (‘ambra’ in inglese) Heard (‘sentita’ in inglese) appare quale bionda algida a volte e lacrimante parte offesa altre. E’ la femme fatale della vicenda, con questo fluttuare tra vittima (ruolo probabile) e carnefice (ruolo provato; vedasi la registrazione in cui parte in una filippica dello “hitting” contro il “punching”, per spiegare come la pensa su colpire Johnny -buono- e dare un pugno a Johnny -cattivo.)
 
Johnny no. E’ tutto di un pezzo; a suo modo. Anzi Johnny è il tuo uomo, se mai pensi che sarebbe ora che si difendessero anche gli abusi sugli uomini con simile attenzione. Come attore è francamente il migliore della sua generazione. Più di questo è la longa manus della tradizione degli Hunter Thompson cantori di una Americana cruda e bastarda, che Depp ben impersonò (e quindi mal produsse) con l’indiano di “The Brave”, suo unico sforzo registico.
 
Per il resto (qualcuno l’ha già detto) la sua recitazione, pardon deposizione, è una vetta della sua carriera. Con un controllo della voce al pari del giovane Atreidis di “Dune”, un uso del silenzio e delle pause milesdavisiano, oltre che degli sfottò, diretti all’impertinente avvocato della Heard [all’uopo un tale che si chiama, traducendo dall'inglese, Beniamino Nato Marcio. No, non invento.]
 
In attesa dei risultati di questa lotteria, potrei azzardare che il successo ha baciato questo feuilleton innanzitutto perché Johnny è un rocker. Anzi: questo processo è un processo “rockers contro tutti”.
 
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E, mi dico: ‘sta storia sa molto di Rolling Stones; anzi di blues e rock and roll. Tant’è che quando Depp ricorda le perenni litigate e le botte subite dall’algida bionda, afferma d’essere rimasto “dazed and confused” durante quello sbotto di rabbia altrui. E dicomi: oh, sì questa è una storia con qualcosa di Bozo-Bonham-iano in tutto questo.
 
Ecco: se c’è un twist da bohémien di questa vicenda è che la moda ora è di fare il Bonhamien, fare il rappresentante “legìt” degli intossicati. E verdetto o non verdetto positivo, il pubblico (dicono) ha già scelto per Ed Scissorhands.
 
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Pubblicato su BlowUp magazine, giugno 2022