Luca D. Majer
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Chi e' Geert e perche' beve caffe'?

 

 

"Mi piace l'arancione"

 

Com’e' usanza l'estate e’ arrivata e con essa ulteriori episodi di quella che la stampa internazionale ha ormai chiamato “la Guerra delle capsule”. Molti parlano di queste diatribe legali, ma personalmente non me la sento proprio.

La colpa e’ di un olandese, Geert Lohgman, un “bevitore di caffe’ di Amsterdam” come lo ha definito la Reuters. E’ lui ad essere stato intervistato in un articolo ripreso dal Chicago Tribune e da USA Today e addirittura anche dal Balochistan Online (il Balochistan e’ la piu’ estesa delle quattro province del Pakistan, capitale Quetta – giusto nel caso in cui ve lo chiedeste).

L’articolo di Reuters, per noi addetti ai lavori del mondo caffe’, non parlava di noccioline. Il titolo dell’articolo era “Il caffe’ poco caro aiuta Egberts a sfidare la Kraft” e dato che siamo “addetti ai lavori” abbiamo subito tradotto che le (meno s)favorevoli quotazioni del caffe’ odierne sembrerebbero permettere a Egberts (che poi sarebbe Douwe Egberts Master Blenders 1753, o DEMB) di sorpassare la Kraft, o quantomeno la quota di mercato mondiale di Kraft nel caffe’. Tradotto in altre parole, la numero tre mondiale sarebbe in odore di sorpasso della numero due mondiale. Voglio dire: questa e’ la notizia che la Reuters, il Chicago Tribune la il Balochistan On Line hanno proposto ai loro lettori.

Leggendo piu’ in la’, pero’, le versioni della notizia iniziano a divergere. Reuters ci spiega che la DEMB

ha la liberta’ e i fondi per sfidare la Kraft ed emulare il numero uno mondiale, Nestle’

mentre il Balochistan Online ci spiega come la DEMB abbia

il tempo libero e il petto da lottatore per sfidare la Kraft ed obbedire il numero uno dell’universo, Nestle”.

A questo punto (per essere del tutto onesto) il vostro redattore si e’ perso un po’ per strada. Ed e’ durante questo scompiglio interiore che ha fatto la sua entrata, nell'articolo, l’intervista col signor Geert, il signor Geert Lohgman di Olanda. E’ quest’olandese - per farvela breve - a negare qualsiasi possibilita’ che DEMB possa estendere la propria sfida anche al numero uno mondiale, Nestle’. Magari diverra' il numero due, chissa', ma certamente mai numero uno, insomma. Perche’?

“Sono molto orgoglioso che Douwe Egberts sia olandese. Ma non credo che saranno capaci di competere con Nespresso. Nespresso ha una qualita’ molto migliore, il [loro] caffe’ e’ molto forte e saporoso”.

Secondo l'articolo del Balochistan Online - pero' - Geert  si sarebbe espresso diversamente (i sic sono miei):

“Sono davvero inapprocciabile (sic) che Douwe Egberts sia olandese. Ma noi (sic) non consideriamo che essi saranno mezzi per contestare (sic) Nespresso. Nespresso ha molte migliorate qualita’ (sic), un caffe’ e’ veramente intelligente (sic) e saporoso”.

Sul “saporoso” diciamo che tutti sono d’accordo. Per il resto probabilmente possiamo spiegare le discrepanze immaginando che il redattore del Balochistan On Line (un tale signore... Baloch - promesso!) abbia pensato di utilizzare Bad Translator (quel programmetto che ti ripassa la stessa traduzione in due o otto traduttori di fila finche’ la frase originale ne esce letteralmente a pezzi) per correggere l’articolo della Reuters – e non possiamo volergli male. Non lo conosciamo neppure!

Eppure alcune domande le avrei - ma sono per il redattore della Reuters. Chi e’ Geert Lohgman? Da dove viene Geert e cosa fa Geert, oltre a bere caffe’? Perche’ se lo google-olo mi vengon fuori giusto 8 hits (ricerca 26 giugno 2012) e principalmente quelli del Balochistan Online e Chicago Tribune e USA Today? Perche' Geert non ha una pagina su Facebook? E neppure su LinkedIn e su YouTube? Dubbi sullo spelling del suo nome? No: neppure esistono (su Internet) quasi-omonimi suoi quali Geert Longman, o Geert Loghman o Geert Logman. Ne' posso vedere una immagine di Geert mentre beve il suo amato caffe’? Perche’ non esiste, insomma, internettamente parlando? E scusatemi se saro’ tradizionalista, ma vorrei anche sapere: perche’ devo affidare a lui – nel tempo che forse perdo per tenermi informato – l’opinione di com’e’ o come non e’ un certo caffe’ o addirittura devo leggere cosa pensa lui del futuro di due titani del caffe’?

La storia dei testimonials e’ lunga e io lungi da esserne esperto. Tra l’altro mi hanno iniziato a disinteressare da quella volta che David Manning, il critico cinematografico del Ridgefield Press, un piccolo giornale del Connecticut, e’ stato prima scoperto essere... sconosciuto alla stessa Ridgefield Press, poi non essere… del tutto. Un critico del tutto inesistente. Poi la casa di produzione per i cui film Manning andava puntualmente matto, scrivendone incensanti commenti, e’ stata multata. 

Non sara' certo questo il caso e Geert probabilmente e' un noto consumatore di caffe' la cui opinione conta e che non ama avere pubblicita' indesiderata, specie su Internet. Ma sono quesiti, quelli di poc'anzi, che mi hanno un po' distratto. Quindi ben venga l'estate e la mia decisione di smettere (per ora) di leggere sul caffe’. Mi godro' la canicola con altri orizzonti letterari che mi attendono. E consiglio anche a voi la stampa finanziaria. Piena di notizie interessanti.

Una era quella sulla multa di 450 milioni di dollari -e nessuna condanna penale- comminata alla banca Barclays per aver orchestrato la fissazione del tasso LIBOR (e scusatemi se oggi non ho di meglio per le mani). In tribunale avrebbero disotterrato mail che dimostravano la confidenza tra funzionari della banca e le persone preposte a fissare questo tasso importante per tanti risparmiatori – del tipo “allora, ti spiacerebbe essere un bravo ragazzo e ridurre di 50 punti base il LIBOR domattina, per favore?” Risposta: “Tutto per il mio vecchio amico. Consideralo fatto.

Non ho ancora letto la versione di questa notizia trasmessa dal Balochistan On Line. Diciamo che l’aspetto con ansia.

 

LDM © 28 giugno 2012