Luca D. Majer
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Alla fine della fiera, nessuno sa dove questo scenario ci può condurre. Non dobbiamo attendere certe automazioni di alto livello per ammettere che qualche tipo di sistema di AI abbia già messo in dubbio pilastri fondamentali della società e della legge.

Ugo Pagallo, From Automation to Autonomous Systems, Università di Torino, 2017 

 

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Nel libretto, ZBIGGY elenca i dieci effetti dell’entrare in quella che lui - prevede e - chiama “era technetronic” (“una società culturamente, psicologicamente, socialmente ed economicamente plasmata dall’impatto della tecnica”.) E dimostra di saperla lunga, nonostante per ritrosìa (o grande tatto, od omissione) chiarisca poco su paternità, cause o effetti. Comunque, eccovi la lista: 1) trend della produzione verso i servizi; 2) “l’obsolescenza di skills, sicurezza, vacanze, tempo libero e partecipazione agli utili dominano la relazione” tra datori di lavoro e lavoratori, con problemi di benessere mentale per una massa “relativamente sicura, ma potenzialmente senza uno scopo” di vita; 3) educazione aperta a tutti, con enfasi sulla selezione e progressivo uso di audio-visivi; 4) la mobilitazione dei talenti diventa centrale nel gestire la conoscenza, leva indispensabile di potere; 5) le università diventano “think tanks” cioè “fonti di sostenute pianificazioni politiche e innovazioni sociali”; 6) la società passa da un pensiero concettuale ad uno flessibile [“liquido”? - ndtr], “non comprimibile in sistemi formali” e ciò genera tensioni che relegano la ‘ragione’ alla scienza mentre ‘l’espressione emotiva’ guida la politica; 7) “l’automazione“mette a rischio donne e uomini egualmente” (con “il talento intellettuale” che diventa “computabile”) e la “pillola (...) incoraggia eguaglianza sessuale” per cui “le donne iniziano a chiedere uguaglianza totale”); 8) sindacati e partiti vengono sostituiti con “milioni di cittadini disorganizzati, che sono facile preda di personalità magnetiche e convincenti” grazie allo “sfruttamento efficace delle più recenti tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare la ragione”; 9) “man mano che il potere economico diviene inseparabilmente collegato con quello politico, ciò diviene più visibile e il senso di futilità individuale aumenta”; 10) i giovani sostituiscono la datata “accumulazione della ricchezza” (costume obsoleto lasciato all’elite!) con “l’adattamento della scienza a fini umani e l’aumento della preoccupazione per la qualità della vita” che diventa “tanto possibile quanto un imperativo morale.” 

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Davanti alla schedatura dei Big Data la reazione tipica è "tanto non ho nulla da nascondere". Gli attivisti digitali olandesi di Setup.nl - però - criticano questa ignavia digitale: "Finché non sai come e per che scopo i tuoi dati verranno usati, non sei in grado di dire se non hai nulla da nascondere." E sapere quali dati siano sensibili per il tuo futuro è quantomeno difficile. Perché gli psicologi e gli statistici che decifrano i Big Data vengono a sapere - da te stesso! - cose che mai t'immagineresti: se i tuoi hanno divorziato prima che avessi 21 anni, se vuoi avere un bambino (o stai per averne uno), se sei nevrotico o boccalone, se fumi in casa o hai avuto un aborto, o se t'hanno violentata, e che IQ hai o con chi ti piace fare sesso. E anche per questo Setup.nl ha deciso di citare in giudizio il governo olandese contro Syri (System Risk Indicator), che sovrintende la schedatura tra cittadini buoni e quelli "a rischio", cioè la creazione di caste. 

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